lunedì 25 febbraio 2008

Il Sig. Mangiallegria e il raffreddore d'inverno

Il Sig. Mangiallegria è un omino piccolo piccolo, ma molto affamato, che vive nei cuori delle persone più sensibili…

Si sveglia di solito prima che arrivi la primavera, dopo aver dormito praticamente per tutto l’inverno in un lettino piccolo piccolo, in una casina piccola piccola, all’ultimo piano di un palazzo vecchio al centro della città. Durante questo periodo Il Sig. Mangiallegria (che la gente in città chiama anche Allegria Mangia) se ne sta buono buono nel suo lettuccio per ripararsi dal gelo dei mesi invernali, e non si muove da lì.
Mangia allegria è infatti un omino molto piccolo e fragile, dalla salute cagionevole, ed ogni volta che solo prova ad uscire di casa si becca un raffreddore talmente forte che deve passare il resto dell’inverno al letto . Così il Sig. Mangiallegria ha deciso di non uscire mai fuori e di aspettare l’arrivo della primavera per prendere un po’ d’aria.
Naturalmente si sente molto solo, anche perché nessuno ormai va più a trovarlo neanche a casa. Tutti hanno paura che stando vicino a lui si possano prendere qualche brutto malanno di stagione, ed in effetti questo è quello che succede di solito.
Solo una volta il Sig. M.A. ebbe un amico.
Era un tipo molto simpatico, si chiamava Tony Colarelli ed aveva un negozio di salumi proprio sotto casa del Sig. Mangiallegria. Il Sig. Tony aveva una salute di ferro, era un uomo alto e robusto, con due grandi baffi neri sotto al naso e una voce greve e bassa che quasi faceva paura… Ma nonostante l’aspetto un po’ burbero, Tony era un amabile signore, molto gentile e sensibile e andava sempre a casa del Sig. M.A. a portargli da mangiare quando lui non poteva uscire di casa per il freddo.
Così, porta il pranzo oggi, porta il pranzo domani, il Sig. Mangiallegria e il Sig. Tony Colarelli divennero ben presto amici e presero l’abitudine di giocare a carte e di chiacchierare insieme.
Un giorno, però, il Sig. M.A. era particolarmente malato. Aveva un raffreddore così forte che ad ogni starnuto il palazzo dove abitava tremava, e questo era molto sintomatico, viste le minute dimensioni del Sig. Mangiallegria.
Così, mentre i due facevano la loro quotidiana partitina a carte, nonostante tutti gli sforzi per evitare di starnutire addosso a Tony Colarelli, quando questi si congedò da casa dell'amico, era tutto pieno degli sputacchi del Sig. Mangiallegria.
Naturalmente la cosa non preoccupava il Sig. Tony, al di là di un po’ di sensazione di schifo che si prova anche per gli sputacchi del proprio migliore amico, perché lui, in vita sua, non si era ammalato nemmeno una volta e i bacilli del Sig. M.A. gli facevano, è il caso di dire, un baffo.
Tornato a casa però, sua moglie gli si gettò addosso per abbracciarlo, come faceva sempre quando rientrava a casa (la moglie del Sig. Tony era molto amorevole, una di quelle donne che il Sig. M.A. sognava di incontrare anche per sé…).
Quella notte stessa la Sig.ra Colarelli cominciò a starnutire, e dovette rimanere al letto per 50 giorni.
La Sig.ra Colarelli disse al proprio marito che da quel momento avrebbe dovuto scegliere: o lei o il Sig. Mangia Allegria! Tony non doveva assolutamente mai più incontrare personalmente il suo amico sempre ammalato, oppure, che fine avrebbe fatto la loro famiglia?? Non si poteva rischiare di avere il raffreddore tutto l’anno…
Da quel giorno il Sig. Tony non salì più a casa da M.A. e i due non giocarono più le loro partitine quotidiane a carte. Il Sig. Colarelli, che in fondo era molto dispiaciuto della scelta che aveva dovuto compiere, si limitò a costruire una specie di marchingegno composto da una corda e da un paniere, col quale poteva mandare ogni giorno il pranzo a Mangiallegria direttamente dal suo negozio alla sua finestra.
Il Sig. M.A. , che già non aveva tanti amici (per la verità non ne aveva nessuno), da quel giorno si sentì ancora più solo. Trascorreva le sue giornate d’inverno senza nemmeno uscire dal letto, tranne che per mangiare i panini preparati dal sig. Colarelli e per dare un’occhiatina fuori la finestra nei momenti in cui si sentiva meno triste.
Da lì vedeva solo pioggia e neve e il vento che soffiava forte, gridando contro gli alberi , le cose e le persone. La gente per strada rimaneva nascosta nei suoi impermeabili e sotto gli ombrelli giganti e neri, e di loro non riusciva nemmeno a scorgere i volti; l’unica cosa a cui pensava, l’unica sua speranza, era l’imminente arrivo ella primavera.
Con il bel tempo sarebbe potuto uscire come tutti gli altri, e vivere normalmente, andare in giro per le strade, parlare con le persone e magari trovare qualcuno che amasse la sua compagnia…
Ed infatti…
Gennaio stava per finire, e la primavera stranamente anticipava il suo arrivo. Nei prati cominciavano a spuntare tante piccole margheritine bianche. Presa una per una, a dire il vero, ognuna di loro era infinitamente piccola e timida, ma viste tutte insieme da lontano, le margheritine creavano un unico, compatto manto bianco, talmente imponente, che sembrava una manifestazione in piazza del Movimento per la Rinascita della Primavera (M.R.P.).
Il Sig. Mangia Allegria, al solo vedere dalla sua finestra un tale spettacolo, non stava nella pelle. Era eccitatissimo, non vedeva l’ora di correre giù per le strade ed andare incontro a tutte quelle persone che gli mancavano tanto durante l’inverno. Così, dopo essersi ben preparato per l’occasione, dopo essersi lavato, rasato, profumato, pettinato e vestito di tutto punto, il Sig. A. M. era finalmente pronto per il momento più bello dell’anno. Prese la porta e si precipitò giù per le scale fino al portone di casa.
Lì, per un momento, rimase bloccato. Un raggio di sole fortissimo lo colpì in faccia, e lui non è assolutamente abituato a questo genere di cose, visto che per tutto l’inverno se ne sta sotto il piumone e la luce arriva da fuori, nella sua stanza, solo attraverso le scure persiane quasi sempre abbassate.
Ma il Sig. M.A. non si perde d’animo, è ben pronto a superare qualsiasi difficoltà pur di uscire fuori per le strade e fare amicizia con le persone. Così, nonostante gli occhi gli si chiudano continuamente alla luce del sole, facendosi un gran coraggio, si fece avanti a piccoli passettini, e uno dopo l’altro, appoggiandosi al muro con le mani, riuscì ad uscire dal portone di casa…
Continua……

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